Anche oggi il brano di Marco invita il lettore alla responsabilità come la parabola di ieri del seme e della Parola. Oggi dalla prima parte di questa pagina l’accento è posto sulla luce. Il cristiano è una luce per il mondo, in questo si concretizza la Fede e l’identità cristiana: illuminare il mondo che vive nelle tenebre, illuminare con la luce dell’amore e della verità e per essere tale il cristiano non può nascondersi, non può imbiscarsi agli occhi del mondo, pena il fallimento della sua missione.
Il cristiano irradia la luce di Cristo, quella stessa luce che gli è stata donata il giorno del battesimo e che viene alimentata attraverso la Parola ascoltata e messa in pratica, l’Eucarestia vissuta… lo Spirito Santo da invocare e da ricevere ogni giorno. È inconcepibile un cristiano che non testimoni il suo essere luce del mondo. In questo senso Gesù parla di nascondimento. Per Dio non ci sono segreti o zone buie o zone nascoste: Dio è luce e dove arriva la luce, le tenebre vengono dissipate.
La luce fa vedere tutte le cose in Dio. A volte noi cristiani ci nascondiamo nella nostra identità, preferiamo non apparire tali agli occhi del mondo, quel poco che basta… per non avere problemi, per non avere disturbi, per non avere dérisioni, per non essere messi da parte. La testimonianza cristiana costa, ma è vera nella misura in cui costa, quindi un richiamo forte alla nostra responsabilità di essere luce per il mondo per illuminare i valori autentici, prima di tutti la vita, per illuminare chi cammina nelle tenebre del proprio egoismo, nelle tenebre dell’odio, del rancore. Grande responsabilità! Quanti di noi sono imboscati nella Chiesa… E hanno spento la Luce di Cristo in loro!!!
La seconda parte di questa pagina ci invita a comprendere che proprio il senso di responsabilità che abbiamo nella nostra vocazione cristiana diventerà alla fine il metro del giudizio di Dio. Siamo noi che ci prepariamo da soli il giudizio di Dio sul nostro operato e questo giudizio verterà sulla capacità che abbiamo avuto di ricevere questa luce che è l’amore di Dio e quanto lo abbiamo condiviso con altri. Quanto più ci riempiamo di questo amore, di questa luce, tanto più testimoniamo la nostra appartenenza a Dio testimoniamo che il regno di Dio è in noi, testimoniamo che il regno di Dio lo stiamo costruendo.
E quindi chi vive nell’amore e lo dona sarà sempre più ricco di Amore. Il Signore nei riverserà sempre di più nel suo cuore con le sue benedizioni, con la sua potenza. Chi invece si chiude nel proprio egoismo, non dà amore, non dà luce ma vive nel suo piccolo angolo buio dell’esistenza…si impoverisce sempre di più, cioè diventerà sempre più povero, più misero agli occhi del mondo e agli occhi di Dio. Quindi il Signore riversa la sua ricchezza di Luce e Amore a chi ha il coraggio di non nascondere la sua appartenenza a Lui, a chi testimonia la sua figliolanza, accogliendo ogni giorno il suo amore e la sua Grazia che è Luce e viene così trasformato, trasfigurato in Luce per il mondo. Costoro sono i veri “ricchi”. Coloro che arricchiscono il mondo. I “benedetti del Padre”. Ne vogliamo far parte anche noi? A noi la decisione.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade