La sequela che Gesù propone nel Vangelo odierno, che abbiamo in parte anche ascoltato ieri, è radicale. Non ammette né tentennamenti né due piedi in una scarpa. E vedete, chi fa obiezione a Gesù in questo vangelo, lo fa per un dovere morale, quello di seppellire i morti che era una grande opera di carità. Non tergiversa per qualcosa di superficiale oppure per il proprio egoismo.
Quindi questo ci dice che nulla può essere anteposto alla chiamata di Gesù a vivere per Lui. A volte facciamo tante opere di carità… Ma senza amore , perché di dovere. Quando seguiamo Gesù davvero l’unica norma, l’unica legge è l’amore.
Il cristiano è uno che ha incontrato Cristo sul serio nella sua vita e lo ha messo al centro. Per cui tutto è relativo a Lui, ruota intorno a lui, anche le cose che ci sembrano più vitali per noi.E’ una questione d’amore e non di di dovere.
Quando una persona fa esperienza di Gesù , questo lo cambia e si vede. Nel nostro paganesimo ciò che manca è proprio l’incontro personale con Lui. Senza incontro, non c’è sequela. E nella sequela si guarda, sempre davanti, gli occhi puntati su Gesù che ci precede. E la sequela ti rende vivo.
Chi non segue Gesù invece è un morto ambulante. Tu come stai messo con quelli che OGGI Gesù dice a te: SEGUIMI?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade