Ieri il vangelo del tempo ordinario vi parlava della Parola come seme da accogliere che, in questo modo, porta frutto, cioè ci trasforma la vira. Oggi il vangelo di Marco continua con altre due piccole parabole o similitudini di Gesù, quella della lampada e quella della misura. Gesù ci vuole dire che ciò che abbiamo ricevuto dalla Parola non può essere trattenuto o nascosto , ma va donato.
Così è di una lamoada che fa luce da, se’. È cioè la sua natura. Se la Parola di Dio ti ha illuminato il cuore e la mente, quella luce tu la fai risplendere automaticamente, senza accorgertene. E così è della misura, cioè quanto ognuno di noi è capace di donare agli altri, quando la Parola prende carne in lui.
Sua nella orima che nella seconda similitudine Gesù ci mette in guardia dal pericolo fi trattenere per noi quanto Egli ci dona. Se siamo pigri o avari nel donare ciò che ogni hiirnovricevuamo da, Dio, ci impoveriamo. Invece chi si dona agli altri, si arricchisce. La chiave di tutto questo è l’ascolto della Parola. Non solo ma anche l’ascolto degli altri e della vita in generale. Affinare la capacità di ascolto è sempre la carta vincente per un buon rapporto con Dio, con se stessi e con gli altri.
Quanta luce risplende dalla mua persona? Quale misura ho scelto per donare ciò che sono al mondo?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade