Ancora oggi il vangelo ci fa fare un volo pindarico: dalla nascita di Gesù passiamo alla sua morte e resurrezione. Ce lo racconta Giovanni il discepolo amato. Siamo di fronte al sepolcro vuoto, sono passati circa 33 anni da quella notte a Betlemme e tutto sembra essere finito li.
Il sogno del Messia liberatore si è infranto su quella pietra che ha chiuso il sepolcro. Ma alcune donne recatesi al sepolcro di mattino presto hanno avuto una visione di angeli i quali affermano che Gesù non è morto… Ma vive. Giovanni e Pietro accorrono a vedere…l’evangelista ci racconta che vide e credette..ma a cosa? Alla diceria, continua il vangelo che il corpo era stato sottratto…Sia lui che gli altri crederanno al risorto solo quando questi apparirà loro più volte e li rimprovererà anche x la loro incredulità .
Infatti se ne stavano rinchiusi in casa x paura di fare la stessa fine del Maestro. Dopo pentecoste annunciarono a tutti ciò che avevano visto e udito, toccato e contemplato… Ossia la vita eterna resa carne. Forse Giovanni credette in cuor suo che il Maestro era risorto… Ma la sua vita continuo’ come prima. Cambiò dal giorno di Pentecoste quando ebbe il coraggio insieme agli altri discepoli di raccontare di quella resurrezione. Noi oggi siamo abitati dal risorto dal giorno del battesimo. Riusciamo ad annunciare la Vita che ci abita? Quella vera, eterna che è nel Padre e che sarà la nostra dimora futura?
Oppure crediamo che Egli sia risorto ma ciò non cambia la nostra vita?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana TiberiadeÂ