La profezia di Gesù su Gerusalemme si compie negli anni 70 D. C. con la sua distruzione dovuta all’ Impero romano. Ma la Gerusalemme che va al di là del dato storico geografico è la città di Dio, la città santa. Gesù piange anche su Gerusalemme, la considera la sua dimora, la sua città, e morirà proprio fuori dalle porte di Gerusalemme.
È una pagina apocalittica questa ma Gerusalemme siamo noi quando ci facciamo dimora di Dio. E noi possiamo essere attaccati dallo spirito del mondo, dal paganesimo oggi imperante… quando siamo attaccati e rischiamo di cadere di essere completamente annientati perché assediati, allora l’unica cosa da fare è fuggire, allontanarsi, prendere le distanze dallo spirito del mondo, non solo ma bisogna alzare il capo cioè guardare a Dio perché proprio lì quando noi alziamo la nostra anima, il nostro cuore, i nostri occhi al Signore nei tempi di pericolo, proprio allora la nostra liberazione si concretizza.
Ed è una doppia liberazione: la liberazione da ciò che è esterno a noi, dal paganesimo, dallo spirito mondano contrario al Vangelo, da tutte le tentazioni, le frustrazioni, le paure, i fallimenti, le pandemie… ma anche una liberazione interiore: l’ illusione di poter fronteggiare il male da soli. Questa pagina ci invita oggi ad alzare il nostro sguardo soprattutto in questo periodo difficile che ha messo a terra anche la fede la speranza di molti, ad alzare lo sguardo al Padre che è presente con il Figlio suo e il suo Spirito e afferrare da lui questa Liberazione.
La liberazione dalle nostre paure, dalle nostre angosce, la liberazione dall’illusione appunto di uscircene da soli da questa pandemia. La liberazione dalle nostre fantasie mondane, dalla nostra superficialità rispetto al dramma che stiamo vivendo. Fuggire da questa situazione significa assumersi le proprie responsabilità nei confronti di se stesso e degli altri.
La liberazione che il Signore opera nella nostra vita ha bisogno della nostra responsabilità per essere vera. La drammaticità che stiamo vivendo ci invita proprio a seguire questo monito di Gesù: alzare lo sguardo al Cielo, una realtà che ci appartiene e che non conosciamo abbastanza.
È dal Cielo che proviene la nostra liberazione per una nuova rinascita.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade