Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 26 Maggio 2022

708

Ci avviciniamo alla festa dell’Ascensione di Gesù al Padre. Gesù nei suoi discorsi di addio dice chiaramente ai suoi discepoli che li lascerà a breve. Ma essi non comprendono cosa voglia dire… Non lo vedranno più in carne ed ossa ma lo vedranno risorto, cioè in Spirito. E questo procurerà loro molta gioia. Il mondo che è in opposizione a Gesù invece si rallegrerà che lo ha fatto fuori.

Ancora oggi è così. Chi appartiene allo spirito del mondo si rallegra quando la fede viene perseguitata, calunniata, ridotta al silenzio… Il mondo ha come obiettivo la distruzione della fede nel cuore dei credenti.

Gesù qui ci dice che chi appartiene a Lui vive nella gioia della sua presenza, qualsiasi cosa il mondo faccia contro di lui.
La gioia è il sentimento, insieme alla pace, che il risorto dona a chi gli apre il cuore. Non ci può essere un cristiano vero senza gioia nel cuore. Non allegria stupida, ma GIOIA che è il sentimento profondo scavato nel pozzo del dolore, della tristezza, della sofferenza. La gioia di passare dalla morte del nostro ego alla vita che ci fa comprendere la bellezza del dono di se stessi.

Quando provo questa gioia interiore? Quando provo tristezza e perché? Avverto la presenza del risorto in me… Che mi dona gioia?


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade