Inizia il lungo discorso di Gesù contro l’ipocrisia e gli ipocriti rappresentati da scribi, farisei e dottori della Legge. Ciò che evidenzia Gesù a loro e a noi oggi è lo scarto tra ciò che si dice e ciò che si fa, da un lato, e ciò che si pensa e ciò che si dice, dall’altro.
Diciamo che l’ipocrisia è un cancro. Il cancro dell’anima. Porta alla morte se non ci si cura per tempo. Tuttavia è molto difficile che un ipocrita riconosca la propria malattia e inizi a curarsi. Per questo Gesù non salva alcun ipocrita perché è fuori dalla verità.
La cura è l’umiltà che ci fa riconoscere la nostra maschera e ce la fa togliere. L’ipocrisia tocca tutti, chi più chi meno. È l’eterna lotta che il cristiano deve ingaggiare con se stesso.
Oggi rifletto sul mio grado di ipocrisia. Lo riconosco innanzitutto?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade