Questa pagina ha preso carne nelle varie persecuzioni cristiane dei primi tre secoli, ma che si sono protette sono ai nostri giorni a macchia di leopardo in tutto il mondo. I cristiani veri sono e saranno sempre perseguitati, come Gesù. Questo è un dato di fatto. Ma ciò che più ci interessa di questo discorso di Gesù è che nella persecuzione noi abbiamo l’occasione per testimoniare.
Come a dire che senza persecuzione la testimonianza va a scemare o per lo meno non ha lo stesso impatto rispetto a tempi di serenità. Quando la nostra fede, i valori evangelici che permeano la nostra vita sono messi a soqquadro dai venti della persecuzione (di ogni tipo), noi abbiamo l’opportunità di rivelare, manifestare, tirare fuori di noi, quella stessa fede.
Se non lo facciamo vuol dire che la nostra fede non è autentica. E chi ci dà il coraggio di farlo? Lo Spirito di Dio che abita il cuore del cristiano. Non è nostra bravura. Ma dobbiamo volerlo. Se non lo vogliamo, lo Spirito non può fare nulla. Oggi nella nostra Europa scristianizzata si può parlare di questa pagina? Dove sono i cristiani perseguitati a causa della loro fede? Certo ci sono.
Ma sono un piccolo resto ormai. Tutti battezzati o quasi, ma tutti viventi da atei, gnostici, mondanizzati. È un piccolo resto del quale faccio parte anche io? Come colgo oggi le occasioni per dare testimonianza lì dove vivo, lavoro, amo…della speranza che mi abita? Come dico con la mia vita che credere e affidarsi a Dio è bello, che vivere con Lui e per Lui è entusiasmante e liberate?
Come testimonio e racconto le guarigioni che Dio ha operato in me? E infine che cosa significa per me perseverare? Quale forza mi muove? Che cosa mi insegnano i martiri di tutti i tempi?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade