Il vangelo è chiarissimo. La differenza tra un credente in Dio e un non credente sta nel fatto che il primo ama tutti, anche i suoi nemici. O potremmo dire che il vero cristiano non ha nemici perché ritiene tutti fratelli.
Ma come è difficile essere perfetti come il Padre, cioè misericordiosi. Non è nel nostro DNA. Non siamo Dio. Ma siamo suoi figli, quindi gli somigliano. È questa somiglianza che dobbiamo sviluppare, manifestare, curare.
La misericordia è un dono che riceviamo da Dio ogni giorno, sta a noi cederla ad altri. Questa è la somiglianza. Un cristianesimo di facciata che cova rancori nel cuore o peggio ancora, elimina dalla propria vita chi ci ha fatto del male, non ha ricompensa. Questa si misura sull’amore donato.
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Oggi rintraccio nel cuore un mio “nemico” e lo amo nel segreto, lo benedico, lo offro al Padre. Così mi preparo ad incontrarlo e abbracciarlo.
Voglio somigliare a mio Padre.
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A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade