La tradizione accomuna Natanaele a Bartolomeo di cui oggi la chiesa festeggia la nascita al cielo. Natanaele è un amico di Andrea, il quale lo avvicina a Gesù, lo evangelizza potremmo dire, ma Natanaele è scettico soprattutto perché Gesù proviene da una terra incerta, un crocevia, una terra meticcia, dove non veniva nulla di buono.
Tuttavia va all’incontro con Gesù e il suo stupore è che Gesù gli vai incontro conoscendolo già. Come mi conosci? Nella domanda di Natanaele Gesù risponde con una proverbio tipico semitico, ebraico che sta a significare: Io ti conosco da sempre. Ed ecco la dichiarazione di fede di Natanaele, un uomo in cui non c’è falsità, così lo conosce Gesù: un israelita senza ipocrisia. Sarebbe bello che il Signore potesse dire di ciascuno di noi oggi: Ecco tu sei uno in cui non c’è ipocrisia, non c’è falsità.
Sarebbe bello se il Signore ci potesse conoscere così, potesse dire questo di ciascuno di noi… e che cos’è la falsità e l’ipocrisia se non la non coerenza tra il nostro essere cristiani e le le nostre azioni? Oggi chiediamo al Signore la di non essere ipocriti, di non essere cristiani di facciata, quelli che hanno solo il certificato di battesimo ma sono analfabeti nella fede, di essere autentici suoi amici, autentici suoi testimoni, perché come Andrea possiamo anche noi chiamare altri all’incontro con Gesù e dire: vieni, vedi, conosci l’autore della tua vita, vieni a dissetarti alla fonte della felicità che è Gesù.
Solo un cristiano autentico, senza falsità può evangelizzare e portare frutto.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade