A volte noi diamo a Dio il superfluo del nostro amore, del nostro tempo, dalle nostre potenzialità… Dio invece ci chiede il tutto: il tutto di quello che siamo, il tutto di quello che abbiamo, il tutto di quello che potremmo dare al mondo intero.
L’immagine di questa vedova che offre a Dio tutto quello che aveva per vivere sta a indicare la completa fiducia e abbandono nella Provvidenza di Dio. Quanto più diamo a Dio tanto più Dio si dà a noi. È una regola evangelica che ci viene proprio da questa pagina. A volte pensiamo nella nostra ipocrisia religiosa, di stare a posto con Dio, perché offriamo a lui qualcosa: perché è uno dei tanti nella nostra vita.
Il Signore invece ci chiede un amore assuluro intorno al quale e nel quale gira tutto:amori, amicizie, lavoro, interessi… Qual è il superfluo che dono a Dio? Saranno le mie preghiere interessate o comunque discontinue..non “feriali”? Oppure il mio culto di facciata? Oppure la mia carità pelosa? Non ci siamo. Dio vuole il tutto di noi.
E quando ci consegniamo a Lui, solo allora, scopriamo che Egli ha cura di noi, in tutto e molto di più di quanto possiamo immaginare o sperare. Dio si accontenta del nostro poco, ma che sia il tutto di noi. Chi mercanteggia con Dio non fa mai esperienza della sua Provvidenza, del sua misericordia, del suo amore gratuito.
E donare tutto di noi ci libera dall’ansia del futuro, del gestire da soli la nostra vita, della paura dei fallimenti e in definitiva della morte. Il dono totale di sé a Dio ha un forte potere di liberazione e guarigione. Bisogna provare per crederci. Questa donna può essere oggi per noi il punto di partenza di una vita ridonata al Signore. Quella che Egli desidera e attende.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade