Siamo alla fine del discorso della Montagna che Matteo ci offre e qui c’è la regola d’oro per ogni credente: quello che vorresti fosse fatto a te fallo tu agli altri. Ma prima di questa regola d’oro che è la regola basilare dei rapporti umani e dell’amore, Gesù ci parla in modo enigmatico: non dare le cose sante ai cani… cioè i cani erano chiamati i pagani, cioè a chi non può capire, non può cogliere la bellezza e la profondità della fede.
Per accogliere il Signore bisogna fare un cammino di preparazione, di educazione, di formazione. A volte dei nostri metodi pastorali peccano proprio in questo: voler costringere, quasi violentare le persone ad accogliere il Signore soprattutto nella prassi liturgica: andare a messa, confessarsi eccetera… Nel mondo pagano in cui oggi viviamo queste cose Sante non vengono percepite.
È il metodo che dobbiamo cambiare, è questo che ci dice Gesù. Ma attenzione! Non si tratta solo di nuove strategie ma di atteggiamento di vita: il metodo è quello della porta stretta che il Vangelo oggi ancora ci suggerisce. Una vita essenziale, una vita vera e autentica, quella che ci ridimensiona agli occhi degli uomini e agli occhi di Dio, quella che ci rende piccoli e poveri strumenti del suo REGNO. Quanto questa pagina tocca oggi il mio cuore?
In cosa devo farmi piccolo per attraversare la porta che è Gesù e farla attraversare ai miei fratelli? Ma è proprio vero che io faccio agli altri ciò che vorrei fosse fatto a me? E infine… Quali sono le perle e le cose sante che ritengo posso donare agli altri…e in che modo lo faccio?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade