Festa di un usuraio, Matteo o meglio ex usuraio, sanguisuga, peccatore pubblico, salvato da Gesù. Era venuto sulla terra per lui e per quelli come lui. Matteo non sappiamo se conoscesse Gesù, ma certamente ne aveva sentito parlare e quando gli si avvicina e lo chiama egli si alza e lo segue senza indugio.
I pubblicani erano disprezzati da tutti e odiati da tutti. Nessuno se la faceva con loro perché estorcevano denaro ai loro fratelli coperti dai romani. Persone avide di denaro ma sole e non degne di rispetto. Solo Gesù vede l’uomo in Matteo. Non gli interessa il suo peccato. Gli interessa la sua salvezza e lo chiama a cambiare vita.
Perché la sequela è proprio questo:cambiare vita dietro a Gesù. Gesù è la misericordia del Padre. Viene nella vita di tutti per renderci figli in Lui, quindi eredi della vita eterna. Non ci scandalizziamo perché Dio ama tutti e in modo particolare chi noi etichettiamo come peccatori pubblici. È il Dio dell’Amore… Non un altro dio.
La fede in Lui ci salva non le pratiche religiose. Quella fede che ci purifica il cuore da ogni giudizio gratuito sull’operato di Dio e sulla vita degli altri. Sicuramente sarà stato il giorno più importante della vita di Matteo. Non è più tornato dietro quel banchetto delle tasse. Gesù non lo deluse mai. Chi si sente chiamato per nome da Lui non rinnega mai la chiamata. Va avanti con Lui… Si fida.
Oggi ascoltiamo la Sua voce :seguimi. E lasciamo tutto senza indugio. Sarà la nostra salvezza.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade