Dall’entusiasmo all’odio. La gente che ascolto’ Gesù nella sinagiga di Nazareth passò in un attimo dalla meraviglia allo sdegno. Quel profeta compaesano non piaceva più perché aveva detto loro la verità sulla loro ipocrisia. Si scandalizzano del figlio del carpentiere che, tra l’altro, aveva a fatto prodigi altrove ma non nella sua città. Chi si credeva di essere? Lo conoscono troppo bene. E così Gesù fu cacciato via.
Come ci somigliano questi nazaretani! Come ci è facile passare dall’entusiasmo allo sdegno e anche al rifiuto verso persone che ci dicono la nostra verità o ipocrisia. Dalle stelle le abbassiamo alle stalle in un minuto.
E lo stesso atteggiamento lo abbiamo spesso con Dio. Il nostro entusiasmo per Lui evapora in pochi minuti quando Dio non corrisponde più alle nostre aspettative, e lo cacciamo fuori dalla nostra vita. Ci capita spesso di iniziare un cammino di sequela dietro a Gesù e poi quell’entusuiamo iniziale non si trasforma in convinzione profonda. Tutto rimane campato in aria e pian piano sfuma.
Oggi questa pagina mi invita a riflettere sui miei facili entusiasmi, abortiti dalla mia superficialità e inconsistenza spirituale. Su quante volte ho innalzato al cielo una persona e poi l’ho criticata, annientata col mio giudizio perché non corrispondeva più all’immagine che mi ero fatta di essa perché mi aveva messo di fronte alla mia ipocrisia. E infine considero quante volte ho messi fuori dalla porta il mio Dio perché mi ha scandalizzato con la sua verità e la sua misericordia.
Poi mi metto dalla parte di Gesù rifiutato e considero se anche io ho la sua stessa libertà interiore quando gli altri mi rifiutano perché cerco di mettere in pratica il vangelo. Nessun profeta è accetto tra i suoi. Lo dice Gesù.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade
