Il problema di credere alla resurrezione non solo di Gesù ma di tutti noi, non è solo dei sadducei ma anche di parecchi di noi oggi. C’è tanta gente cristiana e a modo suo praticante, che non crede alla resurrezione della propria carne come fatto futuro. Ha una visione immanente della vita e pensa che tutto sia finito qui.
Gesù ci fa capire, come cercò di far capire ai sadducei, che la questione resurrezione è fondamentale per poter credere in Lui. Senza resurrezione, dirà anche S. Paolo, vana è la nostra fede. Ma il fatto non si pone nel futuro, in un tempo vago e imprecisato. Si pone oggi, nella mia quotidianità. Vivo da risorto? Cioè passo ogni giorno dalla morte del mio ego alla vita?
Il mistero di morte e resurrezione lo abbiamo dentro di noi dal giorno del battesimo. Come lo facciamo agire? Adesso io vivo da risorto e se lo faccio, questa condizione continuerà in eterno in modo diverso. Se non lo faccio adesso, non ci sarà alcuna resurrezione per me. È l’amore che mi fa risorgere, quello che ricevo ogni giorno da Dio, dalla sua Parola, dal suo Corpo eucaristico, da chi incrocia la mia strada… Siamo dei risorti in Cristo.
Perché viviamo da morti?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade