La domanda posta oggi a Gesù da alcuni scribi e Farisei è la domanda che ci poniamo anche noi: Signore facci vedere un segno della tua presenza in questo mondo dove tutto parla della tua assenza!
La fede di noi cristiani è scandalizzata molto spesso da questa presunta assenza di Dio, dal suo silenzio in mezzo a tanta ipocrisia e malvagità… mettiamo in discussione la stessa Redenzione del Signore perché il male sembra avanzare, sopraffare ogni iniziativa di bene. Il Signore ci risponderebbe alla stessa maniera con cui ha risposto agli scribi e ai farisei: generazione malvagia e perversa che pretende un segno!
Il segno è la presenza stessa del risorto in mezzo a noi, il segno della resurrezione di Gesù che ha vinto la morte. Un segno che ci portiamo dentro dal giorno del battesimo: è impronta della sostanza di Dio che è Gesù il risorto. Non bisogna cercare altri segni fuori di noi perché ormai è il segno inciso nel cuore, un cuore capace di operare il bene, è il segno che Gesù ha vinto il male, ha vinto la morte.
Ma questo segno lo dobbiamo recuperare, riscoprire, lo dobbiamo rendere operativo perché il segno è la presenza del risorto in noi. Oggi chiedo al Signore di farmi riscoprire questa sua presenza come segno dell’amore infinito che Dio ha per me, di un amore che ha vinto già il male dentro di me, di un amore che è superiore ad ogni altro amore, di un amore che è superiore ad ogni altra potenza perché è potenza di amore.
Chiedo al Signore di aiutarmi nella mia incredulità per divenire io il segno dell’amore di Dio per il mondo.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade