Gesù entra nella casa di Simone, quella casa che lo ospitava con il suo clan e trova la suocera di Pietro in preda ad una febbre altissima: non sappiamo se si trattasse di una malattia spirituale, ma certo di una infermità che teneva bloccata a letto questa donna energica. Gesù si china su di lei: bellissimo questo gesto!
Un Dio che si china sull’umanità sofferente, bloccata dalle proprie fragilità, dei propri limiti e anche dei propri peccati. Dio non disdegna di chinarsi su di noi proprio perché diverso da noi. L’umiltà di Dio è il suo splendore, è ciò che lo caratterizza e lo differenzia in modo netto da noi. La suocera di Pietro viene guarita all’istante e il testo ci dice che si alza dal letto e si mette a servire cioè quello che faceva abitualmente e che quella febbre aveva bloccato, aveva fermato il suo modo di esistere, di vivere all’interno di quella famiglia: servire gli uomini soprattutto di quella famiglia essere la padrona della casa insieme a sua figlia.
Riprende la sua vita ma certamente con un animo diverso: è stata guarita, liberata da quell’ ospite che aveva accolto su insistenza del genero Pietro. È stata ripagata l’accoglienza di questa donna semplice dal Signore Gesù. Ogni volta che accogliamo nella nostra vita il Signore, Eglici ripaga al centuplo chinandosi sulle nostre povertà, liberandoci e guardandoci ci da tutto ciò che ci opprime e ci blocca nella crescita della nostra vita, della nostra missione, in quello che siamo…
Pagina di grande insegnamento che ci fa vedere Gesù taumaturgo che GUARISCE, che libera chiunque si accosti a lui con animo SINCERO, chiunque crede nella sua potenza, e lo accoglie come suo Salvatore e Redentore. Oggi offriamo al Signore le nostre infermità fisiche, morali, spirituali, psicologiche… chiedendo a Gesù di chinarsi su di noi, di toccarci con la sua misericordia per regalarci la vita in abbondanza. E poi alziamoci, risorti, per testimoniare tanto amore al mondo e servirlo con la potenza di Dio in noi. Sr palmarita guida
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade