Oggi è la festa liturgica della presentazione al Tempio di Gesù da parte dei suoi genitori, come di rito. Ogni coppia offriva a Dio il suo primogenito maschio dopo 40 giorni dalla nascita e la purificazione della partoriente. Così fu per Maria e Giuseppe.
Tutto normale. Ciò che fu anormale invece accadde a prescindere da loro. Quel bimbo non era uno dei tanti. Lo riconobbe una coppia di persone anziane, due mistici, che avevano donato la loro vita a Dio, seppur in modo diverso. Loro attendevano il Messia cioè l’inviato di Dio per liberare Israele per sempre. Quel Bimbo innalzato al Cielo dal vecchio Simeone stupisce anche i genitori che ricevono la profezia sulla loro sorte, non solo su quella del Bambino.
Egli è la Luce venuta nel mondo per illuminare chiunque giace nelle tenebre. Accogliere la Luce di Cristo significa lasciarsi trafiggere dalla sua Parola che ti fa morire alle tue tenebre. Così di diventa discepoli, come Maria madre, e prima discepola di Gesù.
Ancora oggi, solo chi “dimora in Dio” , come Simeone e Anna, è in grado di riconoscere il Signore dove nessuno lo vede. La festa odierna viene dedicata dalla Chiesa a tutti i consacrati, cioè a chi offre la propria vita a Lui perché sopraffatti da un Amore eccedente. Come Gesù, anche noi consacrati siamo chiamati a essere Luce e a far Luce in questo mondo oscuro, opaco, e tenebroso. Aiutateci ad esserlo con la vostra preghiera e la vostra testimonianza.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade