Gesรน nel Vangelo odierno ci consegna una mini parabola sulla necessitร di capire le proprie responsabilitร di fronte a Dio. Chi ha ricevuto molto da lui, molto deve dare. Cioรจ chi lo ha conosciuto da vicino, in carne ed ossa, come il gruppo dei discepoli, ha una responsabilitร piรน grande rispetto a chi non lo ha conosciuto.
Detto anche in altre maniere, chi conosce la volontร di Dio e non la compie รจ piรน responsabile di chi non la conosce.I cristiani โpraticantiโโฆsono piรน responsabili di chi รจ lontano da Dio o non lo conosce. Tutti saremo giudicati sullโamore, alla fine della vita, ma chi si รจ professato cristiano e non ha praticato lโamore deve rispondere maggiormente al Signore, rispetto allโateo o allo gnostico/indifferente di oggi.
La parabola Gesรน la dice proprio ai suoi discepoliโฆanche se Pietro fa lo gnorriโฆe gli chiede: ma questo lo dici per noi o per tutti? Sa benissimo che la dice per loro e per i discepoli di tutti i tempi. Chi piรน ha ricevuto dal Signore in termini di luce, sapienza, amore, graziaโฆ.piรน deve donare agli altri.
Un secondo criterio della parabola รจ che non si vive di rendita nel cristianesimo: ogni giorno il Signore viene, si rende presente e si fa conoscere. Come lo accogliamo? Il Battesimo da solo, non serve a salvarci. Quindi รจ necessario stare svegli, vegliare, non abbassare la guardia di fronte allโimpegno cristiano di amore e testimonianza. Lo hanno fatto i santi. Perchรฉ noi no?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternitร Vincenziana Tiberiade
- Pubblicitร -