Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 19 Luglio 2021

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Nella società dei segni mass mediali non riconosciamo il segno per eccellenza che è la parola di Dio, che ti fa morire per risorgere. Questo è il senso del brano odierno dove Gesù fa riferimento a Giona e a Salomone Il profeta e il re sapiente.

Quindi il segno che gli scribi  è farisei pretendevano da Gesù è la sua Parola, quella stessa uscita da Gesù nella sua predicazione che lo ha portato sino alla morte per poi risorgere. Chiunque accoglie il segno della presenza viva di Gesù nella sua Parola passa dalla morte alla vita.

Molte volte noi  attardiamo sui segni esteriori della presenza di Dio: li andiamo a cercare, focalizzandoci sul segno che diventa fine a se stesso. Invece il segno  è sempre un mezzo per riportarci e scoprire sempre di più il nostro Dio. Questa pagina ci rimanda ad un altro interrogativo: sono io un segno della presenza di Dio per chi mi osserva?

Oggi la mia “predicazione”, la mia sapienza, è simile a quella di Giona, di Salomone, di Gesù? Come aiuto gli altri a decifrare i segni della presenza del Risorto nella loro vita? La ricerca di “segni” di Dio può farmi cadere nella superstizione e idolatria?


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade