Bellissima la finale di questa pagina del Vangelo: Giuseppe prese con sé la sua Sposa! Questo è l’epilogo dell’atteggiamento profondo dell’uomo giusto davanti a Dio. Giuseppe era stato turbato da quell’evento che gli aveva sconvolto la vita, i suoi piani…ma si rimette a Dio e Dio gli si rivela nel sogno, cioè nella sua passività.
Questa è la grandezza di Giuseppe: nella sua passività riconosce che c’è l’intervento di Dio nella sua vita per questo accoglie Maria e il frutto del suo grembo e diventa un tutt’uno con questo mistero di Dio che ha già toccato Maria e adesso tocca anche lui. Non può sottrarsi a questo mistero che viene a bussare alle porte della sua vita.
Non si credeva degno di poter entrare anche lui in questo vortice d’amore di Dio per l’umanità ma il Signore invece gli rivela che ha scelto anche lui per il suo progetto d’amore e non si può tirare indietro. Per questo Giuseppe invece di rifiutare la sua Sposa la prende con sé, cioè dentro di sé, nella sua vita e la prende con questo dono del Dio altissimo che è il figlio suo Gesù.
La grandezza di Giuseppe sta nel sapersi abbandonare alla volontà di Dio, nel saperla discernere alla luce della fede, e saper obbedire a ciò che Dio chiede anche sconvolgendo i suoi piani. Attendere significa sognare. Giuseppe ci insegna a sognare alla grande nella nostra vita ma a sognare insieme a Dio e quando i nostri sogni incrociano quelli di Dio, allora sicuramente si avverano e diventiamo persone feconde, persone che diamo alla luce noi stessi e il Dio bambino che si è rivelato nel volto di Gesù.
Che San Giuseppe ci conceda oggi questa grazia.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade