La famosa pagina del seminatore ci viene proposta da Luca e differisce un po’ dalla versione di Marco e Matteo. Luca insiste su tre atteggiamenti di chi ascolta la Parola cioè il seme che cade nel terreno.
Il primo è l’ascolto. Questo è comune ai tre evangelisti. Se non si ascolta la Parola… Dove vogliamo andare? Di che parliamo?… Non si pone proprio il problema. Un cristiano è colui che ascolta la Parola di Dio. Se non lo fa non è cristiano. Punto. E su questo non ci sono dubbi.
Tuttavia Luca sottolinea che solo chi ascolta con un cuore integro cioè non diviso in se stesso e buono, può poi custodirla e portare frutto. Come per dire che non basta l’ascolto. Chi ascolta la Parola deve avere un cuore così. I cuori induriti o divisi dentro (bugie/verità, pace/odio….) non possono ritenere la Parola. È come se il cuore fosse bucato e la Parola ascoltata va via.
Il secondo atteggiamento è conservare quella Parola. Un cuore unificato è capace di conservare la Parola perché non è bucato. È sano. E conservare significa portare la Parola nella memoria perché al momento opportuno ti faccia luce. Infine portare frutto. Cioè essere fecondi nell’amore.
Chi ascolta con quel cuore diventa fecondo di amore. Perché la Parola è intrisa di Amore. La Parola è Gesù la carne di Dio che è Amore.
Oggi guardo al mio cuore….e lascio che questa Parola lo scruti.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade