Il vizio di ciascuno di noi è quello di affaticarci una vita per accumulare ciò che riteniamo importante per noi: casa, soldi in banca, macchine, vestiti… Di tutto e di più. Fa parte dell’istinto umano:quello di non voler morire mai e di godere in pienezza la vita. Questo è il desiderio di eternità che Dio ci ha messo nel cuore sin da quando ci dà vita.
Una vita che da terrena si trasforma in eterna, cioè sino a quando non si ricongiunge con l’autore della Vita, Dio. Ora la Parola oggi ci dice:non accumulare nulla su questa terra… Non arricchirti, perché lascerai tutto alla tua morte. Pensa invece a costruire la tua ricchezza nella tua vita definitiva, quella eterna. Ci sono due vantaggi: quest’ultima non ti sarà rubata da nessuno e non deperirà e ti consentirà di vivere per sempre e di vivere felice. Non è il sogno di tutti?
Ma come si fa a proiettarsi verso il Cielo e a investire per lassù? Gesù ci dice che dobbiamo stare attenti al modo di guardare, concepire la vita. Su che cosa pongo il mio sguardo, sui beni terreni o su quelli celesti che fin d’ora mi sono donati: la fede, la speranza, l’amore, la gioia, la misericordia… L’umiltà, la pazienza, la benevolenza… Tutti doni da capitalizzare. È questo il nostro tesoro.
Se puntiamo li sguardo su questi doni allora saremo capaci e consapevoli di gestire il nostro patrimonio eterno nel modo giusto. Se invece il nostro sguardo è rivolto ai beni materiali non solo non saremo mai appagati ma i nostri sentimenti negativi ci domineranno:invidia, gelosia, rancore, impazienza, maldicenza , bugie… Intrallazzi… Sino ad uccidere altri per soldi, amori sbagliati, vendette…
Dove è il tuo cuore li è il tuo tesoro. Dov’è il mio cuore? Cioè dove pongo tutto il mio interesse, il mio amore, la mia volontà di vivere bene? Lì è la mia ricchezza. Il mio cuore ha Dio come suo tesoro? Se sì, sarò sempre ricco abbastanza, qui e in Cielo.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade