Si continua con il discorso della montagna di Gesù e qui Gesù mette il dito proprio sulle tre cose essenziali della culto religioso giudaico: l’elemosina, la preghiera, e il digiuno. Anche queste cose vanno riviste, che sono basilari per la vita e per la fede di ognuno di noi. E come vanno riviste? Con gli occhi del cuore. È questa l’indicazione di GESÙ.
Non ciò che fai, ma perché lo fai…. O meglio ancora per Chi lo fai. Andare al cuore delle nostre azioni, del cammino di Fede…. questo è l’essenziale. Il senso che do a ciò che io faccio, questo è il pilastro ancora per noi oggi. Gesù ci invita a dare uno sguardo all’interno del nostro cuore dove il Padre vede nel segreto. Il nostro cuore è visto soltanto da Dio…. solo Dio lo conosce e lo conosce anche quando bariamo. E allora la cartina di tornasole di questi tre pilastri della nostra fede che sono inseparabili, è il plauso della gente, la lode della gente…. che mi vede pregare o operare carità oppure mortificarmi…
Quella è la mia ricompensa non ce n’è un’altra. Quando io cerco l’applauso della gente nell’esercizio della mia fede ma di tutto il mio “fare”, quando io cerco le lodi…. la mia ricompensa rimane solo quella. ma il mio “fare” si è svuotato di senso, è inutile agli occhi di Dio. Il Signore invece ci invita a vivere la nostra fede purificandola da ogni interesse, rendendola veramente gratuità. A noi deve importare soltanto che Dio ci applauda, che Dio sia contento di come viviamo il nostro rapporto con lui, con gli altri, con noi stessi.
Queste sono le tre dimensioni della fede: il digiuno regola il rapporto con noi stessi, è l’ascesi, cioè il saper “gestire la nostra umanità” per divinizzarla, la preghiera è il nostro rapporto con Dio e infine l’elemosina, cioè l’amore è il nostro rapporto con gli altri. Bene, su questo unico rapporto tridimensionale dell’amore saremo giudicati da Dio che guarda nel segreto del nostro cuore e non dagli uomini.
Beato colui che comprende questa lezione di Gesù e vive il suo rapporto con Lui, con se stesso, e con gli altri in questa direzione di profondità, di contenuto di senso, il senso pieno dell’amore. È il non vendersi a nessuno nella propria direzione di vita e di santità, lasciare spazio allo Spirito di Dio che opera in noi ed opera nel segreto. Quel segreto d’amore da mantenere tutta la vita. Poveri noi se viviamo per piacere agli altri….
Siamo dei falliti. È bellissimo lasciarsi guardare da Dio nel segreto del cuore dove si genera il nostro “operare”. La ricompensa di Dio è il cuore pieno di Pace e Gioia nell’amore. Una ricompensa attuale e futura.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade