Gesù chiede un feedback ai suoi discepoli sulla comprensione della sua persona da parte della gente. È ormai conosciuto dappertutto e si vuole fare un’idea di ciò che la gente ha capito di lui e della sua missione. La gente non ha capito granché. Lo reputa un profeta, magari reincarnato, ma solo un profeta. Non il messia, non colui che Israele attendeva.
Diciamo che Gesù non ha centrato ancora l’obiettivo di quanto si era proposto. E vuole vedere cosa hanno capito di lui i suoi stretti collaboratori, i suoi amici , coloro che a differenza della gente, stanno con lui h 24. Finalmente Gesù viene confortato dal porta parola del gruppo che è Pietro. Lo hanno riconosciuto come il Cristo cioè l’unto , il consacrato di Dio , quindi il messia. Ma a Gesù non basta questa affermazione.
Sa che i suoi discepoli sono come quel cieco che ha guarito progressivamente. Anche loro non sanno che tipo di messia è Gesù. E prova a spiegarlo. È un messia perdente , rifiutato. Ma che vincerà da risorto. Cioè quando avrà lasciato la sua vita terrena. Ed ecco che i discepoli, sempre rsppresentati da Pietro si scandalizzano, non vogliono un messia perdente. Gesù rimprovera duramente Pietro e lo paragona a Satana, cioè a colui che intralcia il progetto di redenzione di Dio.
Qui è il punto per noi. Che Gesù sia il Figlio di Dio, lo sappiamo tutti. Lo abbiamo imparato al catechismo. Ma che noi intralciamo il progetto d’amore di Dio su noi, non lo sappiamo , non ce ne rendiamo conto. Gesù oggi ce lo fa notare. E ci dice che ogni volta che vogliamo essere vincenti, avere successo , usare forza e anche violenza nel far valere i nostri diritti ecc…noi intralciamo il piano di Dio.
Chi fa propria l’identità di Gesù attraverso il battesimo, deve convincersi che perdendo si vince, che la condizione di emarginazione e rifiuto che possiamo vivere nel testimoniare la nostra fede, è l’anticamera della nostra resurrezione futura. È scandaloso questo ragionamento. Lo è sempre stato. Anche 2000 anni fa. Ma tant’è! Motivo di conversione di mentalità per tutti, per ciascuno e per la chiesa intera che deve ritornare povera, essenziale , perdente di fronte al mondo. Lunica vittoria che ci comoete è quella dell’amore. Con l’amore si vince sempre.
Quanto io penso secondo la logica di Dio e quanto secondo quella del mondo?
Ho sperimentato qualche volta che l’amore che ho dato mi ha reso vincitore?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade