Un altro brano stupendo che ci fa vedere che Gesù risorto è vivo, è presente in mezzo a noi, nella nostra vita, e che ci sfama con il suo amore immeritato. Un amore che supera ogni nostra immaginazione. I discepoli erano ritornati alla loro vita di pescatori, è proprio nella loro quotidianità Gesu li sorprende. Per dire loro che la loro vita sarebbe stata qualitativamente migliore.
Che avrebbero fatto magari le stesse cose, ma con uno spessore con un senso diverso. Gettare la rete dalla parte destra ha fatto aprire gli occhi di questi discepoli: la parte destra e l’onnipotenza di Dio e di fronte a questa potenza hanno potuto constatare con mano come la magnanimità di Dio superasse i loro fallimenti la loro pochezza e la loro fragilità. I discepoli non avevano preso nulla quella notte, ma grazie alla potenza di Dio in loro nella persona di Gesù Risorto riescono a fare una grossa pesca. Tanto che dice il testo avevano paura che si spezzassero le reti. Ma le reti non si spezzano.
Quando c’è la potenza di Dio in noi il Signore ci rende suoi strumenti che non hanno paura di spezzarsi, di consumarsi, di usurarsi per amore del Maestro. Attraverso la Parola, la predicazione, l’amore, il servizio dornato agli altri noi possiamo annunciare l’amore di Dio manifestato così in maniera potente nella Resurrezione del Figlio. Quell’amore che ci ha fatto vivere per sempre. Venite a mangiare!
Questo invito che il Signore fa ai discepoli lo fa a noi ogni giorno. Ci dice: “vieni a mangiare”quando noi iniziamo a leggere la sua Parola ogni giorno, quando noi ci accostiamo alla mensa eucaristica o all’ adorazione, lì risuona questo invito nel cuore :venite a mangiare. Vieni a mangiare, vieni a stare con me, vieni a nutrirti di me.. e di fronte a questo invito sempre nel nostro cuore rinasce la domanda: ma chi sei mio Signore? perché il Signore supera ogni volta le nostre aspettative e la comprensione che possiamo avere di lui.
Ogni volta che entriamo nella intimità con lui scopriamo qualche cosa in più di lui che non conoscevamo. Ecco il “chi sei”. Questa scoperta sarà fino all’ultimo giorno della nostra vita, quando poi lo vedremo faccia a faccia così com’è oggi. Voglio che questa domanda: “Chi sei signore? “si alzi oggi nel mio cuore di fronte all’invito che questa mattina il Signore mi fa: vieni a mangiare… vieni a stare con me. Sr palmarita guida
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade