Giovanni ci presenta il secondo miracolo che Gesù compie davanti ad una piscina. Qui siamo nella piscina di betzaeta con i suoi 5 portici che accoglieva ogni giorno ogni sorta di malati che avevano la speranza di poter guarire. Una leggenda diceva che quando scendeva un angelo a muovere quelle acque, il primo che si immergeva veniva guarito. Questa illusione di essere guariti faceva sì che questi cinque portici fossero pieni di gente ma tra tutte queste persone solo pochissime potevano essere guarite.
Tra queste persone il paralitico di cui oggi ci parla Giovanni da 38 anni andava lì senza alcun risultato: una vita! Viene da chiedersi: ma è possibile che nessuno aiutasse questo paralitico a immergersi nell’acqua? Oppure quest’uomo si era così rassegnato da non cercare aiuto. E Gesù tra tutti i presenti pone lo sguardo su di lui e gli si avvicina. Vuoi guarire? La domanda lapidaria di Gesù che sembrerebbe fuori posto. Chi non vorrebbe guarire se fosse paralitico? Ebbene il fatto non è così scontato. Ed è singolare che Gesù per guarirlo non lo immerga nella piscina, come il paralitico desiderava che qualcuno facesse, ma lo guarisce con la sua Parola invitandolo ad alzarsi, a prendere la sua barella e a camminare.
Cioè invita il paralitico a uscire dal suo vittimismo, dalla sua zona comfort in cui la malattia lo aveva relegato. È molto facile per noi piangerci addosso quando stiamo male o crearci un habitus di vittime per non uscire mai da questa ragnatela che stringe sempre di più la nostra vita. Gesù per guarirci vuole renderci protagonisti della nostra Rinascita. Dobbiamo alzarci e fare ciò che è possibile a noi fare con la forza e la potenza di Dio.
a guarigione è soprattutto interiore, spirituale, morale poi c’è anche quella fisica indubbiamente….ma la guarigione dell’uomo è sempre integrale. Dio vuole la collaborazione dell’uomo nel suo percorso di guarigione. Il testo oggi ci provoca nelle nostre malattie, nel nostro desiderio di guarire. Se siamo rinchiusi anche noi nella rassegnazione che si fa installare nelle nostre difficoltà o se abbiamo il desiderio di guarire con tutto noi stessi e ci diamo da fare per questo invocando la Misericordia di Dio obbedendo alla sua Parola. La guarigione non è un fatto magico come potevano pensare gli astanti di quella piscina, ma è un processo che coinvolge tutta la persona insieme a Dio. È un processo di liberazione dove Dio e mette la sua parte e noi dobbiamo mettere la nostra.
Questa pagina è di grande conforto per tutti noi che abbiamo la necessità di guarire interiormente, di guarire dalle nostre malattie, di liberarci dalle nostre paralisi dalle nostre paure. Non ultima la paralisi del legalismo religioso di cui erano affetti coloro che si scandalizzarono del miracolo di Gesù avvenuto in giorno di sabato. Oggi siamo invitati a prendere in mano la nostra vita così com’è…di tirare fuori tutte le nostre energie e di camminare con la potenza di Gesù dentro, verso la nostra piena realizzazione umana e spirituale.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade