Quante volte abbiamo pronunciato questa preghiera nella nostra vita ? Non si possono contare! Eppure è la più difficile da concretizzare. Prima perché ci chiede un approccio a Dio da figli e non è scontato per chi ancora oggi ha un immagine di Dio severo, giudice…lontano nei cieli.
E poi perché non è facile sentirsi fratelli, pronti a perdonarci, non è facile abbandonarci alla provvidenza di Dio e infine non è facile resistere agli agguati del Maligno. Insomma la preghiera che Gesù ci ha insegnato e consegnato (l’unica ) è un cambiamento di vita che viene sorretto dalla volontà di essere fedele al Signore.
Gesù ci ha restituito l’immagine di Dio come Padre. Il nocciolo della questione è tutto lì. Oggi voglio pronunciare le parole di questa preghiera adagio, in modo da assimilarle, sostare su ogni parola e farla risuonare dentro di me.
E come un mantra pronunciare la parola Padre chiedendogli di darmi la consapevolezza della mia identità di figlio e fratello universale.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade