I Farisei vanno da Gesù per chiedergli un segno di potenza, per metterlo alla prova, ci dice Marco, perché erano disonesti nel cuore. Ma perché chiedono un segno? Non bastano tutti i segni che Gesù stava compiendo? Le guarigioni, i prodigi, gli esorcismi… cosa vogliono di più? I faresti vogliono dei segni che confermino la loro idea di potenza di Dio.
Ecco perché non riconoscono nei segni che Gesù compie i segni dell’amore di Dio. Vogliono un Dio potente, un Dio che liberi dall’oppressione dei romani, un Dio che salvaguardi la loro Purezza, un Dio che non conceda a tutti la Misericordia, un Dio che distingua i buoni dai cattivi, i puri dagli impuri. I Farisei vogliono questo tipo di segni da Gesù. Eppure gli angeli a Betlemme avevano indicato un segno ai pastori: un bambino avvolto in fasce in una mangiatoia.
Un segno piccolo, povero, nascosto, ma soprattutto “debole” e umano. Questi sono i segni di Dio che solo un cuore pieno di fiducia può scorgere nella propria giornata. Ogni volta che chiediamo segni al Signore di potenza stiamo mettendo alla prova Dio, manchiamo di fiducia. Ogni volta che si chiede un segno di conferma dell’affetto che gli altri hanno per noi è una mancanza di fiducia. La fiducia è vera quando non richiede segni, quando non richiede conferme, ma scorge nelle pieghe del quotidiano la presenza discreta, umile, nascosta, dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Credere in Dio significa fidarsi di lui senza “se e senza ma”, senza “prove d’amore” .
Invece Dio abbonda con i segni della sua consolazione verso coloro che a occhi chiusi credono nel suo amore non solo, ma si abbandonano a questo amore. Oggi chiedo al Signore di essere io il segno del suo amore per l’umanità iniziando dai miei fratelli più vicini dalla mia famiglia da coloro che amo. Nella mia debolezza e povertà Dio può rendermi segno del suo amore perché solo così può riempirmi della sua ricchezza. Più che chiedere segni, facciamoci segno della presenza del Dio Amore nel mondo.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade