È duro questo rimprovero di Gesù alle città che lui aveva solcato maggiormente e dove aveva compiuto il maggior numero di prodigi di Segni… è un rimprovero per non aver creduto alla sua azione guaritrice, di liberazione, per non aver creduto al Dio che Egli stava rivelando… per non aver creduto che nella sua persona il regno di Dio era ormai lì presente.
È un rimproverò carico di amarezza che il Signore Gesù continua a fare ancora oggi a tutti coloro che si comportano come gli abitanti delle sue città di Palestina: coloro che fingono di credere ma non credono fino in fondo all’amore di Dio, coloro che non accolgono i segni, i miracoli, i prodigi che ancora il Signore compie in mezzo a noi, coloro che non si accorgono della Provvidenza di Dio, coloro che non ringraziano Dio di questa Provvidenza… tutti i cristiani che vivono come se Dio non esistesse.
A tutti costoro è rivolto il rimprovero di Gesù. Oggi chiediamoci quanto io sono attento a questo passaggio di Dio nella mia vita, nella mia quotidianità, nella mia casa, nella mia famiglia, nel mio lavoro, dove il Signore abita e che lui frequenta. Come sono attento ai suoi segni di guarigione e di liberazione nella mia vita, nella vita di coloro che mi circondano, quanto io faccio parte di questo Regno quanto annuncio questo Regno, lo estendo sulla terra attraverso un nuovo modo di vivere e di amare che Cristo mi ha insegnato.
La Parola di Dio ci consola, ci educa e ci rimprovera anche. Oggi accolgo il rimprovero di Gesù per la mia infedeltà, superficialità, mediocrità di cristiano… E lo ringrazio. Mi rimetto in cammino sul serio.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade