Ancora Giovanni il Battista ci viene additato come il testimone capace di far scattare la conversione anche di pubblicani e prostitute, cioè peccatori pubblici che tutti conoscevano. E il focus del discorso di Gesù è credere, non: far finta di credere. Quando credo sul serio all’amore di Dio per me, unico e folle, allora cambio vita.
Per questo Gesù ci indica i peccatori pubblici come testimoni di conversione. Hanno creduto sul serio all’amore di Dio e hanno cambiato modo di vivere. Io credo sul serio o no? La fede si manifesta nella prova. È lì che sperimento il mio vero credo. Di fronte alle difficoltà che la vita inevitabilmente ci presenta, come testimonio che l’amore è superiore a tutto, che Dio provvede a me, che il senso della vita è oltre le nostre piccole o grandi difficoltà?
Gesù poi ci indica due categorie di persone considerate dai loro compaesani esclusi dalla salvezza:i pubblicani e le prostitute. E invece Gesù apre loro le porte del Regno dei cieli. Chi sono i testimoni feriali che ho visto convertirsi, magari con piccoli passi e che mi rimproverano il mio falso credere? Il cammino di Avvento ci mette in discussione nel nostro modo di credere quindi di aderire a Dio, di appartenergli, e sul modo con cui stigmatizziamo gli altri, che ci impedisce di vedere i loro passi di conversione.
Appartengo per caso anche io al numero dei “peccatori seriali”? Se sì, c’è speranza anche per me. Basta accogliere l’amore di Dio in questo mio natale.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade