È una pagina molto dura quella che oggi ci presenta Matteo: un Gesù che rimprovera! Si, siamo abituati a un Gesù dolce, buono. Tollerante. Perciò questa pagina ci sorprende e forse ci infastidisce. Certamente però questa pagina non è legata a 2000 anni fa. Ancora oggi Gesù rimprovera la nostra incredulità, ci rimprovera per la nostra mancata conversione nonostante tutti i suoi tentativi fatti di segni e prodigi che ci accadono.
È ovviamente un rimprovero dettato dall’amore, perché egli vuole donarci la possibilità di realizzarci pienamente nell’amore facendo già ora esperienza della felicità. Ma noi siamo duri di cuore e di orecchie, i nostri occhi sono appesantiti dal sonno della mondanità e non riusciamo a vedere i segni che Gesù opera nella nostra vita della sua presenza, i segni indicatori di una conversione di cui abbiamo estremamente bisogno, la conversione all’amore.
Corriamo il pericolo di una grande disumanizzazione in questo momento storico proprio perché stiamo venendo meno all’amore. Il Signore continua a indicarci segni, traiettorie di conversione attraverso eventi… non ultimo quello della pandemia. Accogliere oggi il rimprovero di Gesù a livello personale significa rimettersi in discussione, significa rileggere nella propria vita i segni e prodigi che Gesù ha compiuto e sta compiendo per trovare in essi la chiave di volta della nostra esistenza.
Insomma con Gesù si fa sul serio e questo rimprovero ci fa capire tutto l’amore che il Padre ha per ciascuno di noi. Da un rimprovero di Dio può nascere un santo. Ma bisogna decidersi. Mettiamoci all’opera. Qual è il più grande ostacolo alla mia conversione profonda?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade