Come è facile trovare anche oggi gente farisaica il cui comportamento esteriore è irreprensibile ma all’interno del loro cuore c’è tanta cattiveria! Sono esoerienze che ci sconvolgono ogni volta che le tocchiamo con mano purtroppo! E da che cosa deriva questa dicotomia tra l’interno e l’esterno? Dal non lasciarsi catturare dalla verità di Gesù e da suo amore.
Quando facciamo del Signore un amuleto, un salvadanaio per i tempi tristi, un deterrente contro le nostre frustrazioni… ma in definitiva non lasciamo al nostro cuore di accogliere in pienezza la verità di Gesù. È la sua verità che ci può purificare dalla nostra ipocrisia perché la purezza evangelica è soltanto la capacità di amare.
Quanto più io amo tanto più si purifica il mio cuore, e amare significa essere coerenti tra ciò che dico e ciò che faccio, tra ciò che c’è nel mio cuore e ciò che io ho rivelo con i miei comportamenti. Quanta strada dobbiamo fare noi cristiani di facciata che ancora, a tutti i livelli, siamo imbrigliati nella ipocrisia religiosa!!!!
Allora qual è il cammino che Gesù ci propone o meglio la strategia? Svuotarsi di se stessi, cioè iniziare a “perdersi” per poi ritrovarsi nuovi e purificati in Cristo. Un “io” troppo ingombrante non lascia posto a Dio.
Mi chiede oggi questa pagina del vangelo:quanta avidità e cattiveria si nasconde nel tuo cuore perbenista? Che devi fare per lasciarti purificare da Dio? Forse iniziare a fare uno screening della tua vita con Dio e vedere quanto sia vero questo rapporto. Può essere un buon punto di partenza.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade