Il vangelo odierno lo abbiamo letto alcune domeniche fa. Gesù parla della vera preghiera che è insistente a causa della fiducia che si ha di ottenere quanto si chiede.
Il giudice disonesto di cui ci parla Gesù non è come Dio che è padre e ascolta sempre il nostro cuore perché lo conosce sino in fondo. Il problema, dice Gesù, non è Dio ma siamo noi. Crediamo pienamente in lui? Abbiamo fiducia cieca nella sua provvidenza?
Se l’abbiamo la nostra preghiera sarà un filo che ci unisce a lui…che non si spezzerà mai. Se invece abbiamo dubbi sulla sua fedeltà non riusciremo mai a pregare. La domanda finale di Gesù ci interpella da vicino perché la preghiera è la manifestazione della nostra fede.
Oggi misuro la mia fede e la qualità della mia preghiera. Anche a me è posta la domanda di Gesù :quando verrò ti troverò pieno di fiducia in me?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade