È martellante in questi giorni l’invito ad accogliere il nemico, cioè chi ci ha fatto del male. Gesù addita il comportamento dei pubblicani e dei pagani cioè di coloro che sono lontani da Dio, per farci fare un confronto. Siamo come loro? Chi non conosce l’amore di Dio e non ne ha pieno il cuore non può che odiare, maledire, vendicare i torti subiti. Chi invece si sente figlio del Padre misericordioso, non può fare altro che accogliere nel suo cuore e nella sua vita chi gli ha fatto del male.
Gesù ribalta l’antica tesi di fare dell’umanità due categorie :gli amici e i nemici. Invita ad essere tutti amici, di più :tutti fratelli, figli di un unico Padre. Questo Padre è imparziale, ama tutti indistintamente. È il suo modo di essere giusto. Noi non sappiamo amare così. Dobbiamo imparare a farlo. La quaresima è tempo propizio per imparare ad amare in questo modo.
Amare e pregare per chi ci ha fatto del male, si traduce in accoglienza del fratello nel proprio cuore. Quella stessa accoglienza che io vorrei fosse fatta a me da coloro a cui io ho fatto del male.
Oggi accolgo nel mio cuore una persona che ho allontanato da tempo a causa di ferite ricevute e provo a stare con lei, a parlargli amichevolmente. La offro al Signore chiedendo per lei benedizioni e salute. E poi chiedo al Signore che anche quella persona faccia altrettanto con me. Primo passo verso una possibile riconciliazione. Assomigliero’ un po’ al Padre, che mi ricompensera’ con il suo amore.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade