Dopo la pazzia consapevole di aver lasciato la famiglia e il suo lavoro per seguire Gesù, Pietro è come se avesse avuto un barlume di razionalità e pone questa domanda a Gesù :ma noi che ti abbiamo seguito, che avremo in cambio, cioè quale sarà la contropartita, che cosa otterremo? Domanda fatta col cervello e non col cuore.
Io ti do tutto e tu che mi dai? E Gesù risponde con una sproporzione che non è razionalità ma amore perché l’amore di Dio è spreco… Va oltre le nostre misure. Voi riceverete la vita per sempre e in questa vita 100 volte di più di quanto mi avete dato. Dio non si lascia vincere in generosità.
Qui si tratta di una vita spesa unicamente per il Signore lasciando gli affetti e ciò che si possiede. Cioè chi nella propria vita dà il primato a Cristo anche rispetto agli affetti e agli averi riceverà molto di più dal Signore proprio nelle stesse cose che ha lasciato. Non sarà mai povero di amore e di beni perché l’unica ricchezza diventa il Signore. Non tutti lasciamo tutto per Dio…
Lo fa chi si consacra a Lui (salvo poi riprendersi tutto) ma tutti dobbiamo dare il primato a Dio nella nostra vita perché gli apparteniamo. Ci ha acquistati a caro prezzo…Pietro poi darà la vita per Cristo, ma prima mercanteggia con lui. Quante volte somigliano a Pietro? Mercanteggiamo con il Signore invece di donargli il cuore.
Signore io faccio questo per te… in cambio fai quello che ti chiedo. Invece dobbiamo essere certi che Egli ci ricolma già in questa vita dell’unica ricchezza che ci serve:il suo amore, e che questo amore lo ritroveremo in tutto: gli affetti, nel lavoro, nei beni… Diamogli il cuore e riceveremo il Tutto che è Lui.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade