Ci sta bene oggi questo vangelo di guarigione nella memoria liturgica della Vergine di Lourdes! Gesù passa da un litorale all’altro, da quello mediterraneo di Sidone a quello opposto sulle sponde orientali del lago di Tiberiade, ancora in piena zona pagana. Qui è arrivata la sua fama di taumaturgo e appena lo vedono gli portano un sordomuto per poterlo guarire.
Gesù preferisce portarlo in disparte dalla folla e offre la sua guarigione ad un uomo che era ignaro di tutto, non poteva esprimersi ma dentro aveva certamente il desiderio di guarire. E Gesù inizia dalle orecchie e poi passa alla lingua. Sembrano gesti invasivi. Avrebbe potuto dire semplicemente :Effata’! Egli guariva anche a distanza! Gesù invece qui preferisce il contatto stretto addirittura con la sua saliva che era considerata all’epoca una medicina. E inizia dalla sua capacità di ascolto. La guarisce, la libera , poiché da questa viene la capacità di parlare.
Si, il nostro modo di parlare dipende da come ascoltiamo e da cosa ascoltiamo. Se ascoltiamo la Parola di Dio ogni giorno, le nostre parole, il nostro linguaggio sarà conforme a quella Parola. Ciò vale anche nella vita di tutti i giorni. Il mio modo di parlare dipende da ciò che ascolto:sarà stupido e superficiale se ascolto cose stupide e superficiali. E viceversa. È una guarigione importante questa. Infatti Gesù ci mette del suo, la sua stessa saliva, fonte di vita, per dire quanto Egli ritiene importante la guarigione dell’ascolto.
Tocca e bacia, potremmo dire, quest’uomo. E lo fa oggi ancora. Già il rito del battesimo prende questi simboli evangelici. Lì abbiamo avuto la capacità di ascoltare Dio nella nostra vita, di metterci in sintonia con lui. Chiediamo oggi al Signore oer intercessione di Maria di mantenere viva la nostra capacità di ascolto verso la sua Parola, la vita, verso noi stessi, gli altri. Essere con l’orecchio teso ad ascoltare lo Spirito che passa e tocca chi lo vuole ascoltare. E allora il nostro modo di comunicare cambierà.
Diremo meno sciocchezze, meno offese, meno volgarità, meno parole senza senso. Abbiamo tutti bisogno di essere guariti nella capacità di ascolto, che abbiamo perso a tutti i livelli. Che il Signore ci tocchi e ci baci oggi pronunciando anche su di noi il suo Effata’:apriti! E vivremo davvero. Chi è sordo a Dio e alla vita, infatti è un morto ambulante. I morti non sentono e non parlano.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade