Questa donna pagana, quindi impura, che ha anche una figlia indemoniato, chiede la salvezza, la guarigione a Gesù per sua figlia. E fa cambiare la prospettiva della missione a Gesù stesso. In pratica questa donna, possiamo dire che evangelizza Gesù, sull’urgenza della salvezza. Gesù le risponde che c’è un “prima” cioè che prima la salvezza deve arrivare al popolo eletto, al popolo destinato da sempre dalle promesse, e c’è un “poi” per tutti gli altri.
Così concepisce la sua missione: prima per il suo popolo e poi per gli altri. Questa donna gli fa capire che non c’è un prima e un poi cronologico ma c’è un kairos che Gesù stesso incarna cioè il tempo della salvezza che arriva quando il cuore di una persona si apre e chiede la Misericordia di Dio.
È il suo caso, donna di origine pagana chiede a Gesù la guarigione e la salvezza della figlia dal male. È quello il momento della salvezza per lei. Gesù coglie questa provocazione e libera a distanza la figlia di questa donna dal demonio proprio per le parole di questa donna. Non solo per la sua umiltà ma per la sua illuminazione interiore.
Gesù quindi impara anche nella sua missione a comprendere ciò che Dio vuole da lui attraverso gli eventi, le persone, le mediazioni… che gli si presentano davanti. Oggi questa pagina ci aiuta a comprendere che anche per noi come questa donna Siro fenicia, la salvezza arriva quando ci apriamo e desideriamo ricevere la liberazione, la guarigione. In definitiva la Misericordia di Dio. Quello è il tempo della salvezza per noi e anche per noi non c’è un prima e uno dopo, ma c’è il momento della salvezza cioè il “presente”.
È quello il momento da vivere e da desiderare: non vivere nel passato, né nel futuro, che appartengono solo a Dio ma è nel presente che dobbiamo ricercare, desiderare e volere la nostra salvezza e invocarla con tutto il cuore a Gesù al suo passaggio nella nostra Terra straniera.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade