Il regno dei cieli appartiene a coloro che si fanno piccoli semplici, poveri. L’immagine che Gesù ci offre questa mattina è quella di un bambino. I bambini sono così: semplici, bisognosi, dipendenti, non hanno impalcature i bambini… non hanno malizia i bambini… i bambini credono a tutto e in tutto… i bambini si affidano ai loro genitori, agli adulti confidano in loro, hanno fiducia il loro.
Questa è l’immagine di chi appartiene al Regno dei cieli. Ma non solo: appartiene al Regno dei cieli non solo che si fa piccolo, ma anche chi accoglie i piccoli, i poveri… gli scarti della società, accoglie le persone che non contano per la società, e questo farsi piccoli e accogliere i piccoli, significa andare incontro a tutti coloro che si smarriscono nella vita così come fa il padre misericordioso alla ricerca della pecora smarrita finché non la trova.
Immagine bellissima del Regno dei cieli popolato da persone semplici, da chi si sente veramente figlio, da coloro che accolgono i semplici, da coloro che accolgono e vanno alla ricerca degli smarriti. Questo è il Regno dei cieli. Chi vuole entrare, vuole appartenere al Regno dei cieli che è l’amore, deve fare questo cammino di piccolezza, di accoglienza, di ricerca di chi si è allontanato dall’amoremore. Vivere queste tre dimensioni significa vivere il Regno. Non solo, ma costruire il Regno, indicare il Regno a tutti gli smarriti di cuore.
Questa pagina oggi ci aiuti a ridimensionare tutta la nostra vita, il nostro modo di guardare la vita, il nostro modo di agire nella vita, per rientrare veramente nel profondo di noi stessi e chiederci chi siamo, che cosa vogliamo, dove stiamo andando.. Qual è la nostra meta, l’unica che ci può rendere felici. Interrogativi importanti che il Vangelo oggi ci pone ai quali non possiamo non rispondere se ci diciamo cristiani.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade