Luca oggi ci offre un Vangelo enigmatico. Si parla di “segni”.
I farisei vogliono vedere dei segni da parte di Gesù…qualcosa che li possa convincere che sia lui il Messia atteso. Ma Gesù si rifiuta di dare loro dei segni. Perché? non poteva accontentarli? non poteva fare uno sforzo? No. Il segno preteso non è più un segno.Il vero segno è quello che ti accade senza chiederlo.
Lo riconosci quando è accaduto. E solo i cuori puri possono vedere e capire i segni di Dio. Gesù dice ai farisei che l’unico segno è quello di Giona, che loro però non possono capire. E’ il segno della predicazione del profeta alla quale si convertirono i niniviti.
E il secondo segno è la resurrezione…la famosa tre giorni di Giona nel ventre del pesce. Cioè il mistero di morte e resurrezione che la predicazione ascoltata, produce. Ascoltare la Parola, e obbedirle ci fa entrare nel dinamismo della pasqua di Gesù.
Cose che i farisei non volevano accettare e capire. Quindi nessun segno operato da Gesù solo per loro. Questa pagina ci fa capire che ogni giorno Dio si manifesta con dei segni. Bisogna saperli guardare per riconoscere il suo passaggio.
Ma per guardarli bisogna ascoltare la Parola. E’ lì la chiave di lettura dei segni di Dio. Non chiediamo “segni” al Signore ma scopriamoli da soli nella Parola che ci ferisce il cuore e ci apre gli occhi a riconoscere il Figlio di Dio che attraversa la nostra vita.
A volte i segni di Dio li abbiamo sotto gli occhi, come quei farisei, ma siamo incapaci di vederli e di leggerli.
Chi invece li sa scorgere diventa a sua volta “segno di Dio” per altri. E tu…vuoi vedere segni o sei un segno di Dio per chi ti circonda?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade