Il Vangelo odierno ci presenta Gesù pieno di gioia. E’ una bella istantanea del Vangelo. Sono poche le pagine di questo tipo. La vita di Cristo è stata seminata da sofferenza e rifiuto, almeno nella sua esperienza “pubblica”.
Gioisce per aver colto un aspetto della sua missione:viene accolto, capito e ascoltato dagli umili, dalle persone semplici. I dotti del suo tempo non lo capiscono, lo rifiutano. Ai semplici il Padre si rivela nel Figlio e questi a sua volta rivela il Padre a chi lo accoglie.
Gesù dichiara beati, cioè felici i suoi discepoli che lo vedono in carne ed ossa, che hanno quella esperienza che rimarrà unica nella storia della salvezza di poter toccare e vivere insieme al Dio fatto Uomo. Ma quella beatitudine è estensibile a noi oggi nella misura in cui accogliamo la Parola, accogliamo Gesù nella chiesa, nei segni che lo rivelano, soprattutto nella Eucarestia; lo accogliamo con il cuore aperto e semplice, senza impalcature. Lo accogliamo come nostro liberatore.
Ogni persona che si converte decisamente a Cristo fa gioire il suo cuore e riceve in cambio il potere di vincere il maligno. Vi pare poco?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade