È bello questo Gesù che Matteo ci presenta come itinerante che va da una sponda all’altra del lago, ormai era diventato il suo quartier generale di evangelizzazione! Un Gesù che non si ferma mai, che è sempre alla ricerca dell’uomo per tirarlo fuori da suo peccato che è la mancanza di amore.
Gesù tocca l’anima e tocca il corpo qui in questa cena sublime: Gesù è spinto a toccare l’anima di questo paralitico perché la vede paralizzata e lo fa grazie all’intercessione degli amici di quest’ uomo il quale non chiede niente. Il dialogo si instaura tra Gesù e gli astanti. L’importanza dell’intercessione per chiunque si trova in DIFFICOLTÀ!Â
O anche paralizzato da non saper pregare, da non saper relazionarsi con Dio… la potenza dell’intercessione produce miracoli e prodigi ancora oggi. Per chi intercedo io presso Dio? Chi mi sta a cuore? Gli scribi che sono chiusi nell’osservanza della Legge si scandalizzano di ciò che dice Gesù ma è molto più facile parlare ovviamente che agire.
La credibilità proviene dall’ agire. E allora Gesù agisce, guarisce questo paralitico perché tutti sappiano che ciò che ha detto con la bocca cioè il perdono dei peccati di quest’uomo, è diventata una realtà . Per Gesù non c’è una distinzione tra guarigione fisica e guarigione dell’anima.
A Gesù interessa tutto l’uomo. Molto spesso parte dall’anima per raggiungere anche il corpo. Oggi mi lascio guarire da Gesù nelle mie paralisi e tasto il mio livello di intercessore presso Dio per i miei fratelli.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade