Proviamo anche noi a iniziare la giornata o, meglio, la settimana con lo stesso atteggiamento suggerito dal Vangelo: rendiamo lode, benediciamo, ringraziamo! E se tanti sono i motivi che ci spingono a non farlo, e certamente tutti motivi validi, proviamo a dare una sterzata alla giornata: benediciamo, rendiamo lode, ringraziamo anche se…
Certamente ci saranno motivi per farlo. Ma se non ve ne venissero in mente, uno ve lo suggerisco io, anzi più di uno.
Il primo lo prendo dalla prima lettura: il tuo re, il tuo Dio è venuto a te. Il profeta Zaccaria non ha dubbi. Lui è venuto a te, a noi, umile e giusto, vittorioso e su un asino. Dite quel che volete ma amo i contrasti di cui il nostro Dio sa caricarsi.
Mi affascinano, anzi, di più, riescono continuamente a stravolgermi la vita, a mettere in questione le mie certezze. Questo Dio, il nostro Dio continua a venire a noi, per noi, e ci chiede di sognare con lui la pace, di spezzare con lui gli archi di guerra (di bloccare cioè tutte le occasioni in cui potremmo generare guerra), di farci con lui annuncio di pace per le nazioni (di essere cioè occasione di pace tra le genti, anche tra quelle a noi molto vicine).
- Pubblicità -
Il secondo motivo per cui benedire il Padre ci arriva dal Vangelo: Dio è venuto a noi in Gesù, e in lui e per lui riceviamo costantemente vita autentica, senso vero e pieno. Lui, rivelandoci la bellezza del cuore del Padre, ci ha reso parte di una storia più grande di noi e di progetti di umanità che vanno oltre i nostri sogni. In lui sappiamo di non essere frutto di un caso anonimo e sterile. In lui abbiamo scoperto che la nostra piccolezza, per quanto piccola (scusate il gioco di parole) può contenere Dio.
E questa è una novità straordinaria. Dio si rivela in ciò che è piccolo, povero, insignificante… e quindi anche la nostra vita e la nostra storia personale può essere spazio e tempo in cui Lui continua a darsi al mondo. Frequentare Gesù significa entrare sempre di più in questa dinamica. E frequentarlo significa proprio stare, restare, sostare con lui: il nostro passo come il suo, il nostro ritmo come il suo per imparare a liberarci dalle nostre ansie e farci carico dei suoi desideri. E se le nostre ansie stressano, consumano, i suoi desideri caricano, aprono orizzonti, ritemprano. Il giogo è null’altro se non quell’alleanza che Dio ha fatto con i suoi figli e che, se vissuta (portata), salva, riempie, dona vita.
Il terzo motivo per cui benedire lo traggo dalla seconda lettura, e posso proprio affermare che è il punto chiave, ciò in forza del quale tutto quello in cui credo (e che ho scritto) è vero: in noi abita lo Spirito di Dio, quello stesso Spirito che ha risuscitato Gesù, che ha spezzato cioè le catene della morte. È lui che può ridarci sempre vita. È lui che può aiutarci a entrare con convinzione nell’alleanza, è lui a mostrarci, oggi, il volto di Dio. È lui a farci sentire, anche nel deserto più assoluto, la sua presenza rinfrescante. Lo Spirito che vive in noi ci rende molto più di quanto il mondo che ci circonda ci consenta di pensare. E lui non ci illude: ci forma, ci insegna a essere quel di più. Istante dopo istante.
- Pubblicità -
Di fronte a tutto questo, anche se la vita ora ci sta riservando passaggi difficili, porte strette, salite ripide, cadute fragorose – la vita, non Dio –… di fronte a tutto questo non possiamo che benedire, perché Dio è venuto a noi e resta con noi solo per benevolenza, solo perché ci ama e ci vuole con sé.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com