Che cosa significa essere Vangelo? Non significa forse dire agli smarriti di cuore: ยซCoraggio, non temeteยป? Non significa forse seminare speranza anche e soprattutto dove tutto sembra ormai perduto?
Perchรฉ diciamo che Gesรน รจ Vangelo, Vangelo del Padre? E perchรฉ noi, di questo Vangelo ne avevamo proprio bisogno?
I profeti lo hanno annunciato senza sosta e in molteplici occasioni: i tempi di Dio si compiono, il Signore ascolta il suo popolo, il Signore difende il debole, il senza dirittiโฆ E oggi, in questa XXIII domenica del Tempo Ordinario, in Isaia, lo sentiamo con particolare forza: il Signore viene, giunge la sua vendetta. Ma diversamente dalla nostra, la sua ha trame e tessiture diverse. La sua vendetta non distrugge, ha il sapore della salvezza, ci raggiunge come ricompensa, sa di vita.
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Dio stende il suo braccio, compie la sua opera e, diversamente dalle nostre relazioni armate, per il suo operare i deserti fioriscono, gli smarriti ritrovano la via della pienezza, chi zoppica inizia a correre, chi รจ cieco o muto passa dal buio alla luce, dal silenzio alla relazione. Il compiersi della sua opera fa scaturire vita e la porta alla pienezza.
Se perรฒ questo รจ stato un fronte di annuncio piรน e piรน volte percorso dai profeti, e nelle situazioni piรน disparate, ancora piรน radicale รจ ciรฒ che vediamo accadere nel Vangelo.
Questa รจ la forza e la sorgente stessa della speranza. Quella che ci fa resistere anche quando intorno รจ tutto difficile e disorientante.
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Viviamo in un mondo complesso, quotidianamente si intersecano attorno a noi culture, provenienze, orizzonti di pensiero, stili di vitaโฆ a volte la Decapoli con le sue contraddizioni e pluralitร ce la portiamo dentro e le ricadute sulla nostra vita vanno dal disorientamento alla rigiditร , dalla paura alla chiusura di sicurezza. Raramente lo sblocco รจ naturale. Piรน spesso sentiamo che cadono alcune certezze, ci sconvolgono alcune novitร , restiamo perplessi per situazioni che non riusciamo a gestire o delimitare.
E cosรฌ vivendo diventiamo zoppi, sordi, ciechi, mutiโฆ diventiamo deserto.
Per questo abbiamo bisogno del Vangelo, di una buona notizia radicale che ci sposti non fuori nรฉ oltre, ma dentro.
Sapere di poter sperimentare la presenza di colui che รจ Vangelo, che รจ vita fatta persona, che รจ acqua in un suolo riarso รจ davvero ciรฒ che ci fa sperimentare la nostra possibilitร di far fluire in noi il Vangelo per essere a nostra volta Vangelo.
Tutto questo non รจ un banale o simpatico gioco di parole. ร la certezza di una Presenza buona che genera continuamente il bene nei solchi della storia, anche in quelli piรน difficili, e che ci chiede di esserne parte.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com