Lo chiamiamo Maestro, ma quanto siamo davvero disposti a imparare da lui?
Quello che gli vediamo fare, le parole che da lui ascoltiamo, gli inviti che ci rivolge non sono pie intenzioni, o lontani ideali, o valori d’altri tempi.
Gesù di Nazaret vive un’umanità autentica, perfettamente realizzata, straordinariamente possibile. La vive e ce la propone. Certo, noi di lui preferiamo guardare solo alcuni aspetti, quelli fuori dalla nostra portata: i miracoli, le opere di potenza… Per alcuni aspetti è più facile e più rasserenante, ma non è la proposta del Vangelo. Non è il perché della sua esistenza. Non avrebbe chiamato altri a seguire e imparare le sue logiche, il suo modo di avvicinarsi al mondo, il suo modo di amarlo.
Ascoltiamo la pagina di Vangelo che oggi la V domenica ci propone. Leggetela: che cosa vi resta dentro subito dopo la prima lettura?
Molti ricordano subito il miracolo alla suocera di Pietro. Poi la folla che si raduna, la folla che lo cerca, il suo fare miracoli… e farli a quanto pare senza sosta: predicava e scacciava demoni, questo ci dice Marco. E fondamentalmente questa semplice descrizione mette quel Maestro di Nazaret anni luce lontano da noi e dalle nostre reali possibilità di fare quello che lui ha fatto, di vivere come lui ha vissuto.
Ma qual è il senso di quello che l’evangelista Marco ha scelto di raccontare?
Gesù predica e libera, Gesù annuncia la presenza di Dio e ne fa vedere gli effetti: Dio libera, Dio scioglie ciò che piega l’umanità, Dio rimette in piedi. Ma quale modalità usa? La prossimità: Gesù si fa vicino. Gesù tocca. Gesù si lascia raggiungere da quella porzione di umanità che non sa dove sbattere la testa.
Il Vangelo diventa luce in noi e attraverso noi quando con coraggio e senza false giustificazioni decidiamo di farci prossimi, vicini; di toccare concretamente, anche sporcandoci, il dolore e la fragilità. Il Vangelo non è una pia mistificazione del nostro bisogno di sicurezze, ma pienezza di umanità autentica. Questo Gesù ci ha fatto vedere. A questo ci chiama!
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Sei te
Signore Gesù,
Dio prossimo a ogni dolore,
Dio custode della vita,
insegnaci, ti preghiamo,
a fare delle nostre parole
e dei nostri gesti
vie di liberazione
e di prossimità per chi
ci vive accanto.
Vivi in noi,
e porta la nostra umanità
alla pienezza, perché diventi
trasparenza di Dio,
annuncio pieno
della sua presenza,
visibilità della sua
premura. Amen.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK