Tante sono le cose che potremmo dire commentando il brano di Vangelo che la liturgia oggi ci offre. Potremmo prendercela con chi non capisce e non accoglie. O con chi, peggio, comprende, calcola e decide di rifiutare. Ma in fondo, riducendo il Vangelo a invettive non faremmo altro che rispondere nello stesso modo di coloro che nel brano rispondono a Gesù: massacrare, uccidere, condannare, giudicando gli altri e cadendo di fatto nel loro stesso errore. Perdiamo tempo a valutare le cose e le persone, partendo da noi stessi e dai nostri parametri, senza accorgerci di ciò che conta veramente.
Ecco, allora, oggi lasciamo che la nostra attenzione e la nostra preghiera siano riempite da un’unica certezza: a noi, alle nostre mani, alla nostra vita, alla nostra responsabilità personale viene affidato un dono immenso: il regno di Dio.
È a noi che il Padre lo affida. È alla nostra vita che chiede di diventarne terreno accogliente perché cresca e porti frutto.
Ma il Regno è incontenibile, inafferrabile.
È affidato a ognuno di noi, ma non appartiene a nessuno. Il Regno è ovunque in ogni istante. È tutto in tutti, è in ogni porzione di storia, ma niente e nessuno lo contiene più di altri. Perché il Regno è la presenza di Dio, è la sua vita che sempre e costantemente si sprigiona nella storia dei popoli.
Sarà ingenuo ogni tentativo di contenerlo.
Sarà anti-evangelico volerne controllare i carismi che dal suo crescere tra i popoli germoglieranno.
I suoi frutti sono infiniti, e si moltiplicheranno al di là delle nostre logiche di giusta e opportuna misura.
Siamo chiamati ogni giorno a essere parte feconda di questa generatività. Siamo chiamati a non essere causa di pietre angolari scartate. Siamo chiamati alla semplicità disarmata dello stupore, che sa accorgersi delle meraviglie di Dio e non teme di esserne destabilizzato, ma sa farsene grembo.
La sfida a cui il Vangelo ci chiama è triplice: essere custodi del Regno, accogliere e condividere i suoi frutti e, ancor prima, esserne consapevoli.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
In Te contempliamo la vita
Signore Gesù, Pietra angolare,
in te contempliamo la vita, buona e bella,
che il regno del Padre genera nel mondo.
In te contempliamo la pienezza di umanità
a cui tutti possiamo aspirare
e, anzi, a cui ognuno di noi è chiamato.
Insegnaci a dare spazio al Regno di Dio,
energia vitale, amore in atto,
cardine di tutta la storia del mondo:
possa germogliare in noi, possa trasformarci,
possa irradiarsi da noi. Amen.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com
AUTORE: Sr. Mariangela Tassielli
FONTE: Cantalavita
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