Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 4 Dicembre 2022 per bambini/ragazzi

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Una voce grida nel deserto e non si stanca di farlo

Nella seconda domenica di Avvento le parole di Giovanni il Battista penetrano in profondità e fanno eco a quanto Isaia aveva annunciato. «Convertitevi, perché il regno dei cieli vicino!», o più precisamente, scrive l’evangelista Matteo: «si è avvicinato». Giovanni è voce che rompe il silenzio, è voce che scuote dal comodo torpore in cui ci si rifugia, è voce che non tace di fronte a nessuno.

Giovanni sa di essere voce della Parola che sta germogliando, per questo non può tacere, perché il suo silenzio sarebbe una porta chiusa, una lampada non accesa, un sentiero interrotto… e per noi una possibilità in meno per incontrare Dio e conoscerlo.

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Possiamo essere profondamente grati a Giovanni, ai tanti Giovanni della storia che non si stancano di aprire strade nei deserti di umanità.
Se in questa II domenica riuscirete a perdervi nella bellezza della pagina di Isaia, allora vi starete facendo un regalo.

Quello che il profeta descrive non deve sembrarci un’utopia. Un mondo impastato di pace, di vita, di incontri non può essere relegato a una visione per bambini o per ingenui. Non ce lo possiamo permettere, o meglio non ce lo possiamo concedere. Sì, concedere! Perché sarebbe solo più comodo per la nostra coscienza (che potrebbe continuare ad agire alla bene e meglio) e per le nostre scelte quotidiane (sempre alle prese con qualcosa da difendere e conquistare).

Invece i primi e gli ultimi versetti che la prima lettura ci regala, ci dicono altro… aprono altri squarci. Lupo e agnello, leopardo e capretto, vitello e leoncello guidati da un fanciullo e un mondo segnato dalla giustizia e dalla bellezza saranno possibili solo quando «la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare» (Is 11,9).

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Conoscere il Signore, questo cambierà davvero la nostra vita e cambierà la vita del mondo. Conoscerlo, ma così come lo scrittore biblico intende: farne esperienza, incontrarlo. Per la Bibbia la conoscenza vera non si fa con la testa, con l’intelligenza; si fa con il cuore. Conoscere è incontrare, è scoprire, è ascoltare con il cuore, è lasciarsi trasformare. Per questo Dio si fa germoglio che spunta, virgulto che nasce.

Per innestarsi in noi, nella nostra fragile natura umana. Per portare la sua ricchezza nella nostra povertà, il suo infinito nelle nostre prospettive, la sua giustizia nei nostri pregiudizi, il suo amore nelle nostre paure. Germoglia come virgulto nuovo da radici antiche… e non importa quanto siano antiche, perché lui innesta la novità.

Sì, lo so, molti diranno: è poesia. E lo sapeva anche Giovanni. Lo sanno tutti coloro che sfiorano Dio e poi sbattono la testa contro la dura verità della terra. Ma proprio per questo Giovanni urla, e non si stanca di farlo. In gioco c’è il futuro del mondo. In gioco c’è la nostra felicità comune. In gioco c’è la nostra possibilità di incontrare e conoscere Dio faccia a faccia, da amici.

Convertiamoci! Cambiamo la nostra mentalità! Deponiamo le nostre logiche e spalanchiamo la porta a Dio. Lui può renderci figli di Abramo, figli della promessa, donne e uomini ricchi di vita e felici.

Leggi la preghiera per questa domenica.

FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

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