La parola di Dio รจ per tutti. Gesรน รจ stato ed รจ un salvatore per tutti. Dio, dice san Paolo nella seconda lettura di questa IV domenica di Quaresima, ha riconciliato il cielo con la terra, e lo ha fatto per tutti. Ed รจ questo il primo pensiero, il primo commento che mi viene meditando sulle letture che la Liturgia ci offre. Questa la convinzione che mi accompagna riascoltando la parabola del Padre misericordioso.
Di fronte a questa parabola potrei scegliere altre mille prospettive: potremmo parlare del padre e del suo grande cuore; potremmo parlare del figlio, il figlio che torna solo perchรฉ ha fame; e potremo parlare anche solo del secondo figlio, il maggiore, il piรน saggio, il piรน vicino, il piรน fedele, lasciandoci scuotere e rimettere in discussione perรฒ dalla sua durezza, dalla sua paura di perdere, di condividereโฆ Insomma i temi oggi sarebbero tanti.
Ma io scelgo di fermarmi sul primo versetto del capitolo 15 di Luca, su quelle parole dellโevangelista che introducono la parabola che Gesรน racconta. Per me oggi รจ questa la prima e forse piรน urgente e necessaria rivoluzione.
Attorno a Gesรน ci sono pubblicani e peccatori, ma al tempo stesso farisei e scribi. Ed รจ davanti a questo uditorio che lui parla senza allontanare alcuno. Rivolge le sue parole a peccatori e a pubblicani, a chi รจ da tutti riconosciuto come lontano da Dio, e al tempo stesso parla a scribi e farisei, a coloro cioรจ che custodiscono, studiano e diffondono, insegnano la legge di Dio, lโalleanza, il legame del popolo con il Dio dei padri.
Gesรน si rivolge a tutti, a coloro che vogliono ascoltare e a chi vuole accusare, perchรฉ la parola di Dio รจ per tutti. Nessuno ne รจ escluso.
La parola di Dio puรฒ aprirci strade di vita autentica, puรฒ trasformarci, puรฒ rimettere in discussione le logiche che muovono le nostre scelte, puรฒ chiamarci a una conversione radicale. Per questo รจ per tutte e tutti noi.
Nelle parole di Gesรน cโรจ la via, ci sono le indicazioni per andare oltre le cose vecchie e permettere alle nuove di nascere.
Cโรจ una certezza:
il padre paziente che resta a braccia aperte, che condivide tutto, che sa gioire e invitare alla festa, che non carica pesi su nessuno, che ama.
E poi cโรจ una via per pubblicani e peccatori e unโaltra per farisei e scribi.
A chi รจ lontano Gesรน indica la casa in cui tornare per vivere: le braccia di chi da sempre ama, e sempre aspetterร .
A chi รจ vicino, parte importante di una comunitร credente, Gesรน indica la gioia e la condivisione, perchรฉ altro senso il Vangelo non ha se non renderci nuovi, autentici, liberi, amati e liberanti, capaci di essere come Dio una casa dalle porte sempre aperte per tutte, per tutti.
Bisogna far festa, anche in tempi oscuri.
Bisogna avere il coraggio di diffondere la gioia vera che restituisce a ogni persona la bellezza, anche semplice, della vita.
Bisogna far festa, oggi, perchรฉ Dio anche nel silenzio continua ad abbracciare questa inquieta e a tratti incomprensibile storia.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com