I settantadue, il regno dei cieli, i pochi operai, la preghiera, l’essenzialità, la determinazione, la gioia. Sono solo alcuni degli elementi che compongono il Vangelo che la XIV domenica del Tempo Ordinario ci dona, ma sono essenziali per entrare nel cuore dell’esperienza dei discepoli.
Il grande viaggio di Gesù verso Gerusalemme è iniziato, e con il suo è iniziato anche il cammino dei discepoli verso la comprensione più autentica del Maestro, delle sue parole e di quel Regno di cui lui parla e che ora anch’essi iniziano ad annunciare.
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Ogni viaggio porta con sé precarietà e incertezze, e la prima è chiara anche allo stesso Gesù: messe abbondante, operai pochi; donne e uomini pronti per ricevere l’annuncio del Regno, annunciatori pochi, e da quel che sappiamo, anche un po’ sempliciotti (almeno i dodici più famosi). Ma una messe pronta non può aspettare! Donne e uomini capaci di Dio non possono aspettare!
Armati di un prezioso senso di impotenza, indifesi come agnelli tra lupi, audacemente coscienti di poter essere respinti, forti solo di aver scoperto il segreto della pace e di volerlo condividere, così partono i discepoli, e vanno lì dove la storia li porta. Non ci sono percorsi scelti o preferiti. A spalancare le strade dell’annuncio ci pensano gli eventi, quelle situazioni ordinarie che sono il luogo per eccellenza dentro il quale il regno di Dio accade, si realizza, dona senso alla storia. Luogo così lontano dai nostri progetti pastorali, dalle nostre scelte ponderate, da quei destinatari privilegiati così ben puntualizzati nelle nostre scelte apostoliche!
Gesù dice: «Andate… e non portate… Andate, e dite: “Pace a questa casa!”… Andate, e dite: “È vicino a voi il regno di Dio!”». E lo dice a noi, oggi, perché noi non siamo diversi da quei settantadue. Lo ripete oggi in questa concreta situazione storica. Ce lo dice sapendo quanto sia difficile andare…
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Andare… Perché solo oltre le nostre paure e resistenze c’è la gioia. Perché solo nell’affidarti puoi alzare gli occhi e scoprire il tuo nome inciso nei cieli.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Come agnello tra i lupi
Come agnelli tra lupi, a mani vuote
e avendo solo te come unica sicurezza,
così, Signore, insegnaci a stare,
ad andare, a restare.
Gli eventi che ogni giorno ci sorprendono,
l’inaspettato cambio di passo della nostra vita,
un incontro che non avremmo immaginato…
questa sia la casa nella quale entrare
per annunciare pace, la tua pace, Dio della vita,
quella pace che è compiersi sorprendente
del tuo regno in noi. Amen.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK