Scrivendo questa riflessione ho scritto, cancellato, poi riscritto un’infinità di volte il titolo. Cercavo un’espressione che dicesse in modo forte, ma diretto il senso della Passione del Signore. La prima opzione è stata: la potenza dell’amore. Ma poi ho pensato: “No, non la potenza… siamo già troppo pieni di bisogno di potere, di dominio, di prevaricazione… saremmo capaci di girare a nostro favore anche un momento così importante come quello che la liturgia oggi ci chiede di contemplare”.
Allora ho cancellato e riscritto: la fragilità dell’amore. Ma poi mi sono detta: “Fragile, sì, ma come quel chicco che muore per portare frutto. Debole, inerme, vulnerabile, impotente, addirittura non onnipotente, ma proprio per questo forte, capace di dare la vita, di penetrare ovunque, di riscattare la luce, di piegare di buio, di placare l’odio”. E allora ho deciso che nessun altro titolo poteva esserci oggi se non: l’Amore. Perché questo contempliamo nella Passione del Signore. Questo siamo invitati a scoprire. Davanti a noi il Dio che va fino in fondo. Quel Dio che a Mosè si era presentato con un unico nome: il Presente. Quel Dio che a Geremia aveva detto di essere come quel padre incapace di ricordare il peccato dei suoi figli e sempre pronto a perdonare ogni iniquità.
Oggi, davanti all’Uomo della croce, possiamo conoscere il vero volto di Dio: colui che non si ferma davanti al nostro dubbio; colui che non si scandalizza del nostro peccato, colui che non misura con i nostri righelli, colui che non usa le nostre bilance sociali, colui che non ama discriminando.
Uomo della croce, nel tuo sì, nella tua consegna, nel tuo lasciarti andare in balìa del fratello cieco, nelle tue ossa colpite, nella tua carne ferita, noi oggi possiamo conoscere il vero volto di Dio, il suo vero nome: Amore.
Così hai scelto di consegnarti a noi.
Così hai bussato e continui a bussare alla nostra vita.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Uomo della croce
In te, Signore Gesù, Uomo della croce,
noi possiamo conoscere Dio,
la potenza del suo amore,
la tenerezza del suo perdono,
la sua determinazione nel salvarci,
la sua passione per noi, per ognuno di noi.
Dio crocifisso, possa ognuno di noi
sprecare il proprio tempo per te,
come fosse nardo prezioso,
perché, contemplandoti,
una nuova bellezza possa riempirci;
perché, ascoltando la forza del tuo dono,
un nuovo amore possa risvegliarci alla vita.
In te contempliamo l’Amore.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK